Σάββατο 24 Αυγούστου 2024

“La giustizia è stata crocifissa. Ricordatevi del 23 agosto 1927″. È il 23 agosto 1927 quando Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti in cerca di fortuna, vengono giustiziati sulla sedia elettrica (il primo alle 00.19, il secondo alle 00.26) con l’accusa di aver ucciso, nel corso di una rapina a mano armata, il cassiere e la guardia giurata del calzaturificio Slater and Morril, per rubare 16mila dollari. Michael Dukakis, durante il suo primo mandato come governatore del Massachusetts, riabilitò la loro memoria ammettendo che – con ogni probabilità – nel giudicare i due anarchici, erano stati commessi alcuni errori. Non solo. Durante il processo, il giudice li chiamò non solo “wops”, storpiatura del termine “guappi”, ma li definì più volte «bastardi». Vanzetti, che conosceva l’inglese meglio di Sacco, replicò: Io non augurerei a un cane o a un serpente, alla più bassa e disgraziata creatura della Terra, ciò che ho dovuto soffrire per cose di cui non sono colpevole “Al centro immigrazione ebbi la prima sorpresa. Gli emigranti venivano smistati come tanti animali. Non una parola di gentilezza, di incoraggiamento, per alleggerire il fardello di dolori che pesa così tanto su chi è appena arrivato in America”. E in seguito scrisse: “Dove potevo andare? Cosa potevo fare? Quella era la Terra Promessa. Il treno della sopraelevata passava sferragliando e non rispondeva niente. Le automobili e i tram passavano oltre senza badare a me”, dirà Vanzetti al processo, ricordando l’arrivo a New York sulla nave «La Provence» il 19 giugno 1908, quando aveva vent’anni. «Mai, vivendo l’intera esistenza, avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini». Bartolomeo Vanzetti La classe operaia va in paradiso

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