Σάββατο 30 Νοεμβρίου 2024

{ PROG ROCK, I 10 ALBUM MIGLIORI DI SEMPRE } 3. Flying Teapot (Radio Gnome Invisible Part 1) dei Gong (1973) Quando nel mondo “prog” la battaglia a colpi di suoni inverosimili, ritmi astrusi e suite epiche pare al culmine, dalle ceneri jazz-rock dei Soft Machine, in cui militavano l’australiano Daevid Allen e l’inglese Steve Hillage, si solleva la Teiera Volante di uno dei gruppi più eccentrici della storia del rock. Tanto hippy e psichedelici quanto caustici, i Gong folgorarono un giovane imprenditore, Richard Branson, che li volle come primo nome della sua nuova etichetta, la Virgin. Avrebbe fatto i soldi veri poco dopo, con Mike Oldfield e i Sex Pistols - ma gli inventivi Gong, grazie anche ai “sussurri spaziali” della vocalist Gilli Smyth, si guadagneranno un seguito fedele in Europa soprattutto per la trilogia Radio Gnome Invisible, dedicata alle avventure intergalattiche dell’antieroe Zero The Hero. «Prima di firmare il contratto, Branson cercò di dimostrarsi più artista di noi e si mise sul davanzale della finestra minacciando di buttarsi nel vuoto. Mi divertì molto, cercai di incoraggiarlo ma non si buttò.» (Daevid Allen). IL PEZZO CULT: Zero The Hero And The Witches Spell, 10 avventurosi minuti tra i primi Pink Floyd e Frank Zappa. Music from the World

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